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Autofagia: Benefici per la Salute, Ruolo nelle Malattie e Come Stimolarla con Dieta ed Esercizio

Tempo di lettura: 4 minuti

L’autofagia è un processo biologico in cui le cellule si liberano dei loro elementi di scarto tramite la digestione degli stessi. Questo processo aiuta a liberare l’organismo dalle scorie e altri elementi nocivi che potrebbero altrimenti causare danni al corpo.

In questo articolo parleremo dei benefici dell’autofagia, il suo ruolo nelle malattie e nell’invecchiamento, e come promuoverla tramite la dieta e l’esercizio fisico.

I benefici dell’autofagia

L'autofagia, un fenomeno biologico fondamentale che si verifica all'interno delle nostre cellule, svolge un ruolo cruciale nella promozione e nel mantenimento della salute umana. Questo processo, il cui nome si basa sulle parole greche 'auto' che significa sé, e 'phagein' che significa mangiare, descrive essenzialmente un processo di 'auto-pulizia' in cui le cellule smaltiscono i propri componenti danneggiati o non necessari.

Il processo di autofagia è come un programma di riciclaggio interno per le cellule. Durante questo processo, le cellule 'inghiottono' i propri componenti inutilizzati o danneggiati, come proteine obsolete o organelli cellulari malfunzionanti. Questi componenti vengono poi smaltiti, il che permette alle cellule di liberarsi dei componenti non più necessari e, in alcuni casi, di riutilizzare le parti utili per costruire nuovi componenti cellulari o produrre energia. Andiamo a vederne insieme i benefici:

Recupero e riutilizzo di elementi

All’interno delle cellule si possono trovare elementi ancora utilizzabili per altri processi biologici, come la generazione di energia o riparazione dei tessuti. Questo aiuta anche le cellule ad ottenere abbastanza nutrimento durante i periodi di deficit calorico per la perdita di peso.

Rimozione di patogeni

L’autofagia aiuta il sistema immunitario, siccome prevede anche l’eliminazione di patogeni. Questo processo permette a sua volta di prevenire le infiammazioni dovute dai patogeni stessi .

Rimozione di proteine nocive

La presenza di alcune proteine potrebbe portare allo sviluppo di malattie neurodegenerative, come il l’Alzheimer o il Parkinson. La rimozione di tali proteine tramite l’autofagia aiuterebbe quindi a ridurre il rischio di sviluppare patologie neurologiche.

Rimozione di elementi cancerosi

L’autofagia previene lo sviluppo di tumori tramite la rimozione di elementi che potrebbero danneggiare le cellule.

Autofagia e malattie

L’autofagia è dunque un processo cellulare molto importante per rimuovere elementi di scarto e nocivi, tra cui proteine danneggiate e patogeni. La rimozione di tali elementi è utile per preservare la salute cellulare e dell’organismo, ed è anzi necessaria per abbassare il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative e cancro, ma anche infezioni, malattie cardiache e diabete di tipo 2.

Autofagia e anti-aging

L’autofagia, come brevemente menzionato nei paragrafi precedenti, è un processo necessario per mantenere le cellule sane e aiutare il nostro organismo a rimanere giovane ed efficiente. I danni cellulari comportati da un basso tasso di autofagia sarebbero infatti collegati all’invecchiamento precoce dei tessuti e del sistema neurologico.

Come stimolare l’autofagia tramite la dieta e l’allenamento

I processi autofagici avvengono spesso a seguito di uno stress, e possono quindi essere stimolati tramite alcune strategie alimentari e di allenamento.

Digiuno intermittente

Il digiuno intermittente prevede una fase di astensione totale dall’assunzione di calorie, alternato ad una finestra di tempo di 4-8 ore in cui è possibile mangiare. Questo approccio nutrizionale aiuterebbe a stimolare l’autofagia cellulare andando a causare uno stress durante il periodo di digiuno, in quanto le cellule si ritrovano a corto di substrati per generare energia.

Dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un approccio alimentare che limita il consumo di carboidrati a favore dei grassi. Questo tipo di dieta comporta uno stress al corpo in quanto il glucosio, ovvero la fonte di energia preferenziale delle cellule, inizia a scarseggiare. A questo punto l’organismo inizierà ad utilizzare i chetoni al posto del glucosio per produrre energia, mimando così le condizioni fisiologiche del digiuno e stimolando quindi l’autofagia cellulare.

Attività fisica

Fare attività fisica aiuta a stimolare l’autofagia andando a stressare l’organismo tramite lo sforzo e la produzione di radicali liberi, soprattutto durante l’esecuzione di esercizi che lavorano l’apparato cardiovascolare.

In conclusione

L’autofagia è un processo cellulare in cui le cellule rimuovono e distruggono elementi nocivi presenti al loro interno, ed è essenziale per mantenere il corpo sano e prevenire malattie. Tale processo in genere avviene a seguito di uno stress, come la carenza di nutrienti o la presenza di un patogeni. L’autofagia può anche essere indotta tramite la dieta chetogenica o il digiuno intermittente, oppure tramite l’attività fisica, al fine di aiutare il nostro organismo a rimanere sano e ostacolare i processi di invecchiamento.